La legalizzazione della cannabis ridurrebbe il consumo di alcol, oppiacei e sigarette. Questa è la conclusione del più recente studio statunitense sulle tendenze del consumo di queste sostanze tra i giovani dello Stato di Washington dopo la legalizzazione della cannabis. In effetti, i risultati sembrano sostenere l’ipotesi che esista una relazione diretta tra tutte queste sostanze.
Secondo un rapporto dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), l’alcol è direttamente o indirettamente responsabile di 3,3 milioni di morti all’anno nel mondo. Solo in Italia l’alcol uccide oltre 40.000 persone all’anno. I decessi causati dal consumo di cannabis, invece? Apparentemente, non ci sono esiti. Infatti, nessun decesso è mai stato collegato all’uso di marijuana, né direttamente né indirettamente.
Queste informazioni fanno sicuramente riflettere. Ma aspettiamo di vedere cosa dice lo studio americano.
Cannabis legale: cosa dice la scienza
Il Journal of Adolescent Health ha recentemente pubblicato una ricerca sulle tendenze nell’uso di alcol, sigarette e oppioidi tra i giovani residenti a Washington dopo la legalizzazione della cannabis. Secondo lo studio, la legalizzazione della cannabis per uso ricreativo coincide con una diminuzione del consumo di alcol, sigarette e antidolorifici.
Negli Stati in cui la cannabis è legale, anche per scopi terapeutici, il consumo di alcol è diminuito fino al 16,2%. Questa è la conclusione di uno studio condotto dall’Università del Connecticut e dalla Andrew Young School of Policy Studies di Atlanta. Un risultato che conferma ampiamente ciò che gli esperti sospettavano da tempo: la cannabis è un ottimo trattamento per la dipendenza da alcol.
La cannabis può essere un utile aiuto.
“La prevalenza dell’uso recente di alcol, del consumo episodico e pesante di sigarette e la prevalenza dell’abuso di analgesici nell’anno precedente sono diminuite, mentre la prevalenza dell’uso recente di sigarette elettroniche è aumentata rispetto al 2016 (il primo anno valutato)”, scrivono i ricercatori.
L’uso di sostanze diverse dalla cannabis è risultato più elevato tra i consumatori occasionali di cannabis rispetto ai non consumatori in tutti gli anni e gruppi di età. Tuttavia, tra i soggetti di età compresa tra i 21 e i 25 anni, le associazioni tra il consumo occasionale (1-19 giorni nel mese precedente) e frequente (20+ giorni) di cannabis e l’abuso di analgesici, così come il consumo frequente di cannabis e l’HED, si sono indebolite nel tempo.
In risposta ai risultati dello studio, il vicedirettore di NORML Paul Armentano ha dichiarato: “I dati del mondo reale sulla legalizzazione mettono in discussione le convinzioni a lungo sostenute che la cannabis sia una droga “di passaggio”. Infatti, la regolamentazione della cannabis è spesso associata a una diminuzione dell’uso di altre sostanze, compresi molti farmaci da prescrizione”.
Sì all’alcol, no alla cannabis
È strano sentire queste affermazioni e considerare che, nonostante le evidenze scientifiche, l’alcol è legale mentre la cannabis (in molti Paesi) no. Le due sostanze psicotrope sono fondamentalmente diverse. Infatti, l’alcol non ha proprietà terapeutiche ma è legale. La cannabis, invece, ha numerose applicazioni mediche. Nonostante ciò, l’uso ricreativo del thc è ancora illegale in Italia, mentre l’acquisto di Cannabis Light con alti tenori di CBD è regolarmente consentita secondo le leggi vigenti da rivenditori autorizzati. Questi prodotti ad alto tenore di CBD e bassissimi valori di THC sono diventate già un grande appellativo per coloro che cercano di smettere di fumare o che presentano disturbi legati a sonno, stress e ansia.
La legalizzazione di quest’erba apporterebbe numerosi benefici, uno dei quali sarebbe l’aiuto nella lotta all’abuso di alcol, oppiacei e altre dipendenze che sono indubbiamente molto più dannose per la salute.
La cannabis è stata studiata come potenziale sostituto dell’alcol già nel 2014 dall’Alcohol Research Group of California. La medicina si basa su sette parametri che le sostanze terapeutiche contro la dipendenza devono soddisfare. La cannabis, secondo gli esperti, ne soddisfa sei su sette, rendendola un sostituto altamente efficace.
Attualmente non esistono trattamenti veramente efficaci contro l’alcolismo. Le benzodiazepine e gli agonisti GABAergici sono attualmente ritenuti i farmaci più promettenti. Tuttavia, entrambi hanno effetti collaterali significativi che non devono essere trascurati: le benzodiazepine possono aumentare il rischio di ricaduta, mentre gli agonisti GABAergici come il Baclofen, pur riducendo l’abuso di alcol e migliorando la funzionalità epatica, aumentano la sonnolenza legata all’alcol e possono compromettere gravemente le capacità funzionali di un individuo.
Infine, diciamo sì alla cannabis legale.
I sostenitori della marijuana legale lo sanno da tempo, ma è bene ripeterlo: la cannabis merita di essere studiata a fondo e applicata seriamente, perché potrebbe rivelarsi la migliore medicina contro la dipendenza da alcol e non solo.
I promettenti risultati di questo studio stimoleranno quasi certamente ulteriori indagini scientifiche. Nel frattempo, prevediamo risultati positivi. Vi terremo aggiornati come sempre!