Nel mondo sempre più globalizzato, gli scambi commerciali tra nazioni e continenti sono ormai alla base del mondo del commercio. Ovviamente, la distribuzione delle merci spedite attraverso il pianeta vengono necessariamente regolamentate da ben precise normative di base. Un venditore che desidera esportare un prodotto e un acquirente dall’altro capo del mondo devono osservarle e rispettarle durante una compravendita. Per tali scopi, la Camera di Commercio Internazionale di Parigi definì una codificazione internazionale comprendente gli Incoterms.
Ecco una loro definizione ed alcuni dettagli inerenti la loro applicazione e classificazione nel commercio.
Cosa sono gli Incoterms e cosa regolamentano
Gli Incoterms (International Commercial Terms) non sono altro che termini di resa merce stilati nel 1936 per stabilire le norme di pagamento nella compravendita. Ciò si rese necessario a seguito della fine della Grande Guerra a motivo del fatto che troppe erano le interpretazioni delle normative che regolavano il mondo commerciale tra le diverse nazioni. Nel corso dei decenni gli Incoterms son stati spesso revisionati e aggiornati man mano che i traffici internazionali aumentavano. Il loro obiettivo è stato fin da subito quello di far assumere responsabilità e rischi sia dal venditore sia dall’acquirente. Così, al fine di evitare eventuali controversie, gli Incoterms definiscono come ripartire i costi del trasporto, il luogo e modalità per la consegna della merce ed ulteriori obblighi. Superfluo dire che i venditori e i compratori devono sempre far riferimento all’edizione degli Incoterms in vigore al momento della contrattazione, visto che diverse sono state le revisioni nel tempo. Onde evitare controversie e problematiche contrattuali, per essere aggiornati circa le ultime revisioni degli Incoterms, si può consultare il seguente link https://unifretinternational.com/incoterms-2023-i-nuovi-termini-contrattuali-per-il-tuo-import-export#come.
Come vengono raggruppati gli Incoterms
Essi sono classificati in 11 termini commerciali espressi in acronimi formati da 3 lettere. Ciascuno è classificato secondo la lettera iniziale ed identificano una categoria di merce specifica. Questi termini che si applicano al contratto per regolare la resa delle merci nei contratti che prevedono un passaggio della frontiera, sono raggruppati in 4 categorie differenti: E, F, C e D, a seconda della crescente onerosità dei costi per l’esportatore.
Ecco la classificazione delle categorie e rispettivi acronimi:
- GRUPPO E: resa EXW in cui le obbligazioni sono a carico dell’acquirente;
- GRUPPO F: rese FCA, FAS e FOB;
- GRUPPO C: rese CPT, CIP, CFR e CIF, in cui il trasporto è a carico del venditore ma con il rischio a carico del compratore;
- GRUPPO D: rese DAP, DPU e DDP, con spese di trasporto e rischi a carico dell’esportatore.
Tra i codici più utilizzati nel commercio vi sono di certo il DAP (Delivered At Place) per le merci consegnate tramite un mezzo di trasporto stabilito e nell’esatto luogo di scaricamento convenuto; il DPU (Delivered at Place Unloaded) per scambio della merce tramite un mezzo di trasporto definito ma con consegna effettuata tramite scaricamento in terminal, banchina o magazzino; e l’EXW (Ex Works) utilizzato quando la merce è consegnata in un locale stabilito dal compratore (fabbrica, deposito o stabilimento).
Altre classificazioni degli Incoterms
Questi termini di resa, gli Incoterms, che regolamentano le spedizioni e consegne sono anche suddivisi secondo altre modalità.
Un altro genere di classificazione, ad esempio, è in base alla suddivisione dei costi e rischi tra l’esportatore e l’acquirente.
Gli Incoterms possono essere anche raggruppati in base alle modalità di trasporto in intermodali e marittimi. Col primo concetto si intende il trasporto in qualsiasi modalità, mentre col secondo esclusivamente via mare o per vie navigabili interne. In merito al trasporto marittimo, una delle etichette maggiormente utilizzate è la FOB (Free On Board) che implica la consegna della merce direttamente a bordo della nave selezionata con responsabilità della sua integrità demandata al compratore stesso. Oppure, un’altra è la FAS (Free Alongside Ship) per consegnare la merce sottobordo della nave su di una chiatta o su una banchina.